La Cup e il PRG di Lavis – parte 1°

 

pubblicato su larotaliana.it

LAVIS – “Tutto ciò premesso, le modifiche più significative sembrano riguardante la soddisfazione di numerose richieste private in vari settori funzionali”.

Quanto sopra scritto non è tratto da una nota della minoranza consigliare, ne da un comunicato stampa di un gruppo di cittadini o contadini contrari all’eccessiva urbanizzazione del loro Paese, è semplicemente un passo delle osservazioni che la Commissione Urbanistica Provinciale (CUP) ha inviato al Comune di Lavis per argomentare le perplessità emerse attorno alla variante del PRG presentato dal Comune dopo il Consiglio Comunale del 22 marzo 2010.

Ricordiamo brevemente che già nell’estate 2011 la CUP aveva trasmesso un suo parere contenente notevoli perplessità sul procedimento. In seguito, nel novembre 2010, il Comune di Lavis aveva trasmesso il parere di un legale acquisito dal Comune in merito alle criticità giuridiche emerse. La risposta della CUP è giunta ora, dopo 2 anni. In detto parere, in ben 27 pagine, si elenca il perché secondo la CUP le perplessità persistano.

Nelle osservazioni della CUP si sollevano perplessità “sul dimensionamento residenziale che di fatto si limita a misurare le dinamiche in corso, proponendo di soddisfare i fabbisogni mediante le nuove aree residenziali, senza tuttavia tenere conto delle disponibilità totali. Le dimensioni e il ruolo del Comune di Lavis meriterebbero una valutazione più articolata e consapevole della quantità occorrenti a soddisfare i bisogno dell’incremento demografico derivante dall’afflusso di popolazione dall’esterno rispetto alla popolazione insediata, onde regolare gli afflussi ed il mercato delle aree, mantenendoli entro paramentri di sostenibilità”.

A giudicare da quanto si legge sembra che si vada a criticare proprio le scelte politiche di base o meglio al sottoscritto sembra che queste scelte politiche non ci siano, siano o figlie di un’improvvisazione o, peggio ancora, dettate più dalla voglia eccessiva di accrescere il numero di abitanti, facendo contemporaneamente contenti i costruttori, senza dare a questo sviluppo un pensiero generale capace di garantire ai nuovi residenti servizi e spazi sostenibili.

Tralasciando alcune imprecisioni puntualmente segnalate dalla CUP (anche se una dimenticanza appare bizzarra: un Comune che si dice contro la TAV dimentica di segnalare la prevista ferrovia ad alta capacità/velocità nelle carte del suo prg…) è interessante leggere i rilevamenti fatti dalla commissione in base a presupposti urbanistici, paesaggistici, idrogeologici, ambientali e agricoli.

In alcune “puntate” cercheremo di segnalare le principali “perplessità” emerse nella relazione della Commissione Urbanistica Provinciale.

Cominciamo con quella che viene definitiva una “anomalia urbanistica”:

si tratta della variante n. 22 relativa alla prevista cittadella dello Sport in zona Torbisi. La critica profonda che la commissione pone nei confronti di questa variante è che si voglia trasformare una parte già adibita ad area sportiva per farla diventare area residenziale e attuare un contemporaneo ampliamento dell’area sportiva verso la parte ovest adibita attualmente a territorio agricolo. Citando letteralmente: “l’onere del mantenimento di una adeguata area sportiva viene così scaricato interamente sulle aree agricole. Si tratta di una prassi che non può essere condivisa. Essa mira a distogliere grandi quantità di terreno agricolo sulla base di previsioni di trasformazione perlomeno approssimative.

Si tratta di quasi 2 ettari di area agricola di pregio che verrebbero sacrificati per questa operazione. Un ulteriore appunto che viene segnalato su questa operazione è che “Si evidenzia la necessità di valutare la valenza dell’attrezzatura sportiva proposta, richiamato che le attrezzature pubbliche di livello sovracomunale sono di competenza del piano territoriale della comunità”.

La Commissione ricorda quindi ai nostri amministratori che alcune scelte andrebbero condivise a livello di Comunità di Valle e non prese dai singoli comuni.

Infine, la CUP rileva anche che la nuova area residenziale andrebbe a collocarsi a ridosso di fascie di rispetto di strade, ferrovie e elettrodotti creando ovviamente problemi ai futuri residenti e alla gestione dell’area residenziale da parte del Comune.

Lavis, “Città del Vino”, che per fare cassa, trasforma aree sportive in residenziali e aree agricole in sportive… L’operazione, al di là del reale bisogno di avere una cittadella dello sport, lascia abbastanza perplessi.

In questi giorni sul nostro magazine e sui quotidiani locali abbiamo letto i pareri di uno dei partiti all’opposizione (PD Lavisano) e dei rappresentanti del mondo contadino lavisano (L’Adige di oggi, 19 aprile). Il nostro magazine offre volentieri i suoi spazi alla Giunta lavisana se questa vorrà spiegare ai nostri lettori i futuri passi in merito a questa infinita variante al PRG e al documento della CUP che appare a tutti gli effetti una bocciatura delle scelte urbanistiche intraprese.

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