La Cup e il PRG di Lavis – parte 3°

Articolo scritto per larotaliana.it

Una delle tavole della variante al PRG del Comune di Lavis

Lavis. Continuiamo la disamina delle osservazioni che la Commissione Urbanistica Provinciale (CUP) ha inviato al Comune di Lavis in merito alla variante del PRG.

In precedenza abbiamo trattato dell’anomalia urbanistica per la prevista Cittadella dello Sport e di alcuni parcheggi proposti dalla variante. In questo ultimo intervento tratteremo dell’aspetto forse più criticato della variante: la compensazione tramite l’uso di progetti convenzionati.

Con questo termine si intende l’attivazione di progetti, individuati sulle tavole di piano, tramite una concessione edilizia convenzionata dove i soggetti proponenti cedono gratuitamente delle aree all’Amministrazione Comunale in cambio dell’edificabilità (una vera e propria compensazione). Stando sugli aspetti generali rispetto all’applicazione di questo istituto alla CUP “sfuggono le modalità e i criteri adotti per la quantificazione della aree da cedere gratuitamente all’Amministrazione comunale in cambio di edificabilità.” Sempre la CUP evidenzia che “Esaminando i casi specifici, quantità e modalità non sembrano seguire criteri di omogeneità. Ciò, potrebbe non favorire l’attuazione dei progetti o innescare contenziosi a causa di eventuali disparità di trattamento”. In poche parole si criticano le modalità di attuazione di questo strumento non comprendendone le logiche applicative e come possa il Comune restare imparziale nel trattare i singoli progetti.

E qui comincia il dibattimento: da una parte il Comune, carte alla mano, assicura che pur avendo permesso di costruire in zone agricole ha ottenuto un aumento di ben 15 ettari di zona agricole, anche attraverso l’istituzione dei progetti convenzionati. Dall’altra però i rappresentanti dei contadini (L’Adige 19/04/2012), l’opposizione consigliare (PD 1PD 2UPL) e anche un membro della maggioranza consigliare (Consigliere Ezio Dallagiacoma) hanno espresso non poche perplessità sull’uso dei terreni agricoli. Nella discussione è intervenuta in maniera forte anche la CUP sia contestando il conteggio dei “nuovi 15 ettari” dato che sono state considerate come aree agricole di pregio intere particelle catastali, “anche quando le superfici oggetto di autorizzazione alla trasformazione di coltura di fatto hanno interessato solo una parte di esse”. Le osservazioni continuano dal componente del Servizio Foreste e Fauna, ricordando che vi sono aree a bosco che nella cartografia sono state trasformate in agricole senza che sia “stato rilasciato alcun provvedimento autorizzatorio alla trasformazione di coltura e conseguentemente si ritiene che le stesse debbano essere necessariamente mantenute nella zonizzazione dell’area boscata”.

Sulle reali (o presunte) compensazioni si esprime anche il Servizio Aziende Agricole e Territorio Rurale in seno alla CUP che rileva che il calcolo della compensazione “è approssimativo. Molte delle aree proposte come nuove aree agricole di pregio sono in realtà costituite da terreni boscati siti sul versante orientale delle pendici della Val d’Adige, che dovranno essere assoggettati a bonifica per essere messi a coltura. Numerosi tra essi, almeno in parte si trovano in condizioni orografiche tali da rendere impossibile la bonifica o da rendere quantomeno molto improbabile.

Quindi, il tanto sbandierato territorio agricolo recuperato da parte del Comune è, in realtà, frutto di investimenti fatti in passato da privati, trasformando in terreni agricoli porzioni di bosco.

Ad oggi non si conosce cosa intenda fare il Comune in merito alle osservazioni della Commissione Urbanistica Provinciale. Nulla è trapelato dalle bocche dei nostri amministratori (forse intenti a studiare per bene il carteggio). Appare interessante la proposta dei contadini di aprirsi finalmente al dialogo con i vari soggetti interessati. Di buon senso anche l’uscita del Consigliere di Maggioranza Ezio Dallagiacoma che propone che nell’affrontare politicamente la questione ci voglia “umiltà, responsabilità e sostenibilità”. Uscita che ad alcuni ha destato perplessità dal momento che lui appoggia la maggioranza che ha partorito la variante al PRG frutto di tante critiche…

Al momento l’unica certezza è che non ci siano certezze su quando la nostra comunità potrà finalmente avere uno strumento utile al territorio come un PRG ben applicato.

 

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