Una città da vivere: l’esempio di Bologna.

Fonte: bolognanotizie.com

Lavis. Recentemente mi sono recato con la famiglia a Bologna. Conosco bene la città per averci vissuto per quasi un decennio a cavallo del secolo. Arrivati in centro ci aspettava una grande sorpresa: le 3 principali vie del Centro completamente chiuse al traffico e con la gente (molta) che tranquillamente passeggiava in mezzo a quelle strade, solitamente ingolfate di auto e autobus.

Ricordo che solo durante le manifestazioni e i cortei potevi avere il lusso di camminare in mezzo a quelle strade senza rischiare la vita. Cosa ha permesso questo?

Una amica ci spiega che da qualche tempo a Bologna tutti i fine settimana e i festivi la “T” del Centro Storico (Via Indipendenza, Via Ugo Bassi e Via Rizzoli) rimane aperta esclusivamente a pedoni e ciclisti escludendo completamente auto, moto e autobus (ad esclusione di un apposito servizio navetta). La sensazione è splendida, ti senti padrone del centro e l’unica preoccupazione che hai con le tue bimbe è quella di non perderle in mezzo a tanta gente, ma nessun problema di attraversamenti, di auto e/o moto che passano ovunque. E non stiamo parlando di pochi metri di strada ma di 3 vie molto lunghe e trafficatissime del centro cittadino. La gente sembra reagire molto bene all’iniziativa, infatti, complice il w.e. dei Santi, le strade e i negozi sono zeppi di persone che passeggiano, fanno shopping e vanno in bici.

Tornato a casa mi sono incuriosito del fatto che una grande città faccia una scelta del genere (sicuramente popolare per la gente ma, credo, altrettanto impopolare tra i commercianti) e ricordando il nervosismo dei nostri commercianti nei nostri paesi per iniziative molto più piccoleho cercato di informarmi meglio sul progetto “T DAY 2012 – DI NUOVO IN CENTRO”.

A partire dal 12 maggio 2012 ogni weekend – dalle 8,00 di sabato alle 22,00 di domenica – e tutti i giorni festivi – stesso orario- la “T” (via Rizzoli, via Indipendenza e via Ugo Bassi) rimane aperta esclusivamente a pedoni e biciclette, per permettere la libera circolazione in totale sicurezza a chi vuole godersi lo splendido centro storico di Bologna.

I T Days sono una delle numerose misure proposte nell’ambito di DI NUOVO IN CENTRO – il piano per una nuova pedonalità del centro della città. Il progetto prevede di riorganizzare l’accessibilità in un’ottica di sostenibilità ambientale e ha come primari obiettivi incentivare la mobilità pubblica e ciclo-pedonale, riqualificare lo spazio pubblico e valorizzare i distretti individuati nel centro di Bologna. Il tutto è partito da un percorso partecipato di confronto tra istituzione, cittadini, associazioni di categoria, Università, associazioni ecologiste e altri soggetti potenzialmente interessati.

Il progetto non si limita alla chiusura del centro nel fine settimana, ma contempla la realizzazione di aree in cui il pedone possa godere di percorsi protetti e continui. L’individuazione di strade e piazze completamente pedonali 24 ore su 24, la riorganizzazione del trasporto pubblico in funzione delle aree pedonali, il miglioramento della rete ciclabile, il potenziamento dei parcheggi esistenti, la riorganizzazione di varie piazze importanti del centro (e non solo) e la valorizzazione di alcune aree con una loro specifica offerta culturale e commerciale più una serie di eventi e iniziative di corollario per animare queste strade. In alcuni giorni, come è stato domenica 4 novembre, il blocco del traffico è stato generale e non riguardava solo la zona T del centro). Gli unici mezzi a motore a poter circolare erano i veicoli benzina euro 4 e 5, diesel euro 5, gpl, metano ed elettrici, ciclomotori e motocicli euro 2. Bologna ha vinto il premio della European Mobility Week grazie all’organizzazione dei primi T Days. La città durante quella settimana ha organizzato numerose iniziative: tour in bici, workshop e officine di auto-riparazione delle bici, camminate e una mostra di auto elettriche.

I numeri del progetto messi a disposizione dall’Amministrazione per offrire una valida alternativa all’uso del mezzo privato fanno una certa impressione:

  • 2 ettari completamente dedicati a pedoni e ciclisti fra via Rizzoli, via Ugo Bassi, via Indipendenza e le isole pedonali già esistenti nei dintorni;

  • 7 fermate delle linee del trasporto pubblico a pochi passi dall’area pedonale, supportate dalla navetta “T1” che ogni 10 minuti porta fin sotto le Due Torri collegando due parcheggi scambiatori e dalla nuova navetta “T2” che ogni sabato collega le principali fermate degli autobus arrivando comodamente fino agli ingressi dell’isola pedonale, piazza Maggiore e piazza Roosevelt al fine di poter raggiungere agevolmente i mercati delle Erbe e del Quadrilatero

  • 5 posteggi taxi nelle immediate vicinanze degli ingressi alla T

  • 4.500 posti auto disponibili in 9 parcheggi pubblici dentro al centro o collegati con navette

  • una finestra di 3 ore per la consegna delle merci ai negozi direttamente dentro la T

  • 12 nuove piazzole riservate handicap in piazza Roosevelt e 20 strade laterali per far avvicinare i veicoli dei disabili a pochi metri dalla zona chiusa al traffico

  • 5 nuove piazzole di sosta riservate handicap nelle vie Righi, Malcontenti, del Monte, Montegrappa e S. Stefano

  • 1 nuovo punto di ricarica elettrica gratuita per le carrozzine e gli scooter usati da persone con difficoltà motorie nel Cortile del Pozzo di Palazzo d’Accursio (sede Comune).

 A giudicare dai dati raccolti con una apposita campagna di monitoraggio e valutazione dell’evento, effettuata durante la realizzazione della prima settimana di T Day e messi a disposizione dal Comune il 48% degli intervistati dichiara che ogni giorno il centro dovrebbe essere chiuso mentre il 36% sostiene che questa chiusura dovrebbe avvenire (come ora è) tutti i w.e.

Tutti soddisfatti? Ovviamente no! I commercianti del centro non hanno accolto di buon grado queste decisioni e hanno battagliato. Il mio personalissimo (e discutibile) metro di giudizio ha visto i negozi pieni di persone durante lo scorso fine settimana, se poi queste comprano poco è forse più un problema di crisi economica. Mentre sorseggiavo un caffé in un bar del centro sentivo il barista che si lamentava (ma il bar a me sembrava pieno). Sarebbe interessante che la campagna di monitoraggio riguardasse anche la differenza di incassi nei negozi del centro con traffico aperto e traffico chiuso ma al momento non ho trovato dati a riguardo. Gli amici bolognesi, da me interrogati sui social network, si dimostrano per la maggior parte estremamente contenti della scelta del Comune. Alcuni dichiarano che prima rifuggivano il centro nei fine settimana mentre ora ci vanno contenti con famiglia e bici. Un amico mi segnala che la chiusura del centro a varie linee di autobus ha creato problemi di accessibilità al centro per anziani e disabili costretti a cambi di autobus e quindi sicuramente penalizzati. Un’altra amica apprezza ma trova pericolosa la commistione tra bici e pedoni.

Concludendo trovo questo progetto molto coraggioso, forse in qualche punto (accesso al centro per disabili e anziani) da rivedere e migliorare, ma sicuramente interessante. Una città maggiormente vivibile dalle famiglie e dalle persone (e non dalle loro auto) è auspicabile ovunque. Chissà cosa pensano di queste idee gli amministratori dei nostri piccoli Comuni Trentini che si fanno problemi a chiudere al traffico veicolare per poche ore all’anno poche centinaia di metri di vie del centro…

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